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Medioevo  FIRENZE
Le prime corporazioni a costituirsi furono quelle dei mercanti: agli inizi del XII secolo la corporazione dei mercanti esisteva già a Pavia, Genova, Piacenza e Roma, la Camera dei Mercanti di Milano risale al 1159, l'Arte dei Mercatanti di Firenze esisteva già nel 1182, quella di Bologna nel 1194
Arti e mestieri  
iL PESO DELLE CORPORAZIONI
Il reale peso politico raggiunto dalle corporazioni nei governi cittadini variò molto a seconda delle città e all'interno del medesimo contesto urbano; le associazioni artigianali infatti si costituirono in un secondo momento e furono relegate a un ruolo subalterno rispetto a quelle mercantili; così ad esempio, le Arti fiorentine vennero suddivise, rispettando il reddito possibile che i praticanti potevano ottenere, in Maggiori, Medie e Minori tant'è vero che sia a Firenze che a Bologna la loro avanzata sociale si concluse con la piena affermazione in ambito politico,
Alchimia e filosofia
dANTE E GLI SPEZIALI
Diversa fu la vicenda fiorentina: nella città toscana l'ingresso delle Arti Maggiori nella vita politica avvenne gradualmente nella seconda metà del Duecento. Il culmine del potere delle arti fiorentine si ebbe con gli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella del 1293, che escludevano dal governo chi non fosse iscritto ad un'arte e perciò costrinsero i magnati ad iscriversi a un'arte. E' noto che Dante era iscritto all'arte degli Speziali. Questa egemonia fu conservata dalle corporazioni fino all'affermazione della signoria medicea nel Quattrocento.

XIII XIV
Perché Dante Alighieri si iscrisse all'arte dei medici e dei medici spEziali?
Dante si iscrive alla corporazione dei medici e degli speziali per iniziare la carriera politica (gli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella riservavano il governo del comune solo ai cittadini iscritti a una delle corporazioni d'arti e mestieri), era il 1295, Dante aveva 30 anni.
oRDINAMENTI DI GIUSTIZIA
Giano Della Bella fu una figura importantissima : dopo essere divenuto priore riusci' a emanare i famosissimi Ordinamenti di Giustizia nei quali i nobili venivano estromessi dal governo della città in favore del neonato ceto borghese e avevano reso obbligatoria l'iscrizione ad un Arte: solo in questo modo potevano venire eletti nelle diverse cariche politiche e Dante scelse appunto quella dei medici perché era una delle sette arti maggiori Firenze, inoltre la terapia con le erbe officinali era tenuta in grandissima considerazione, non avrebbe potuto fare scelta migliore.
pOLITICA di Giano della Bella 
Giano della Bella apparteneva ad una nobile famiglia fiorentina di fede guelfa. Mercante e residente nel Sesto di Porta S. Piero, quasi sicuramente si iscrisse all'arte di Calimala. Sostenitore della politica di Carlo d'Angiò, nel 1289 fece parte del consiglio dei priori, mostrando una notevole propensione per la parte popolare.Questa sua politica antimagnatizia si tradusse negli ordinamenti di giustizia del 15 gennaio 1293, contro i quali scesero in campo non solo le nobili famiglie fiorentine, ma anche il papa Bonifacio VIII. Giano, scomunicato dal pontefice quale nemico di parte guelfa, e accusato in seguito al ferimento di un popolano da parte di Corso Donati, fu costretto a fuggire da Firenzenel 1295. Recatosi in Francia, vi svolse l'attività di banchiere e di mercante fino alla sua morte, avvenuta tra il 1311 e il 1314. Dante, nel XVI canto del Paradiso, lo ricorda ancora vivente e sempre legato alla parte popolare.
Erbe officinali
strumenti di lavoro
Speziali 
e pittori
I pittori si associarono all'Arte dei Medici e Speziali agli inizi del Trecento, mantenendo sempre un ruolo subalterno nei confronti di quelli che erano i loro fornitori di materie prime; gli speziali vendevano in pratica all'ingrosso le terre ed i pigmenti con i quali i pittori preparavano i composti coloranti da stendere sulle tavole. Il mestiere di pittore nel Medioevo richiedeva un lungo periodo di apprendistato; si iniziava come garzoni di bottega fin da ragazzini e prima di toccare un pennello potevano passare anni, in cui si imparava appunto a preparare i colori pestando le terre ed i pigmenti nei mortai e ad ingessare con la calce le grandi tavole di legno su cui il maestro avrebbe disteso i colori, supporto indispensabile per la creazione di polittici e pale d'altare. Prima di compiere i primi tentativi di composizione gli allievi dovevano essere in grado di padroneggiare tutti gli aspetti tecnici della pittura, di cui i maestri custodivano gelosamente i segreti e i trucchi del mestiere;
GIOTTO e la corporazione degli speziali
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