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TEMPIO HERAION DI OLIMPIA
Il tempio Heraion di Olimpia è stato eretto in onore di Hera sposa di Zeus, all'interno del Santuario di Zeus ai piedi del monte Cronio. Si tratta di una costruzione a pianta periptera esastila con un lungo naos preceduto dal pronao d'accesso e concluso sul lato opposto da un opistodomo. Il naos è suddiviso in tre navate da otto colonne per lato; la navata centrale ha una larghezza quasi tripla rispetto a quelle laterali. Originariamente le colonne erano in legno di quercia, ma man mano che si deterioravano venivano sostituite in pietra calcarea. 
kouroi e korai

Nell'età arcaica la statuaria greca inizia il suo lungo cammino alla conquista della perfezione tecnica e dell'equilibrio formale. Si è soliti individuare tre correnti scultoree predominanti:

-dorica

-attica

-ionica 

la scultura attica
La corrente attica si sviluppa tra la prima e la seconda metà del V secolo a.C. soprattutto ad Atene e nei territori circostanti. Nella scultura attica si tenta di armonizzare meglio tra loro le varie membra, per conseguire un maggior equilibrio di volumi.
MOSCHOPHOROS
Risalente circa al 570-560 a.C. è un kouros che porta un vitellino sulle spalle reggendolo per le zampe e si pensa che rappresenti un uomo nell'atto di recare al tempio la propria offerta oppure un uomo nell'atto di ritirare il premio conquistato in una gara. Le braccia dell'uomo e le zampe dell'animale si incrociano generando una specie di grande X che conferisce un senso di simmetria; non è completamente nudo esso infatti indossa la chlaina che ne evidenzia la muscolatura aderendo al corpo. Pur accennando dei movimenti il vitello mantiene l'immobile frontalità della composizione, mentre la testa del kouros è incorniciata dai capelli ondulati raccolti in treccine ricalanti sulle clavicole. Nonostante la statua sia realizzata in marmo dell'Imetto presenta tracce di policromia.
LA SCULTURA IONICA

La scultura ionica attinge alla tradizione orientale ed è infatti caratterizzata da:

-una maggiore raffinatezza del modellato

-un uso di proporzioni più dolci e slanciate

-una più ampia libertà compositiva

Le figure risultano quindi meno rigide e spigolose

Kouros di milo
Deve il suo nome all'isola cicladica dove è stato rinvenuto nel 1891. La statua è giunta fino a noi pressoché integra anche se il marmo di Nasso ha sofferto una grande corrosione superficiale. Il kouros completamente nudo, ha la testa più gracile e le membra mostrano un modellato più morbido e meno squadrato. E' stato scolpito per una visione esclusivamente frontale, come quasi tutte le statue di epoca arcaica.
Hera di samo

Essa rappresenta o la dea Hera o una fanciulla che reca offerte al tempio. Sul plinto di base vi è inciso il nome Cheràmyes ovvero il donatore della scultura dedicata alla dea; la statua è cilindrica, con il chitone che si allarga a campana in basso lasciando sporgere le dita dei piedi nudi. Rappresenta un soggetto femminile stante con il braccio destro rigidamente steso lungo il fianco con la mano serrata; invece il braccio sinistro quasi del tutto perduto è rappresentato nell'atto di sorreggere un dono.

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